Malattia da decompressione inaspettata

DAN offre il suo punto di vista sul dilemma se volare o meno dopo un'immersione

Di Anthony Almon, Duke Hyperbaric center
e Donna Uguccioni, DAN Medical Research

Durante il vostro corso d'immersione subacquea vi è stato insegnato ad attenervi alle regole. Purtroppo però anche nel caso in cui si osservino tutte le regole per evitare la malattia non vi è alcuna garanzia che questa non si verifichi . Si parla di "MDD inaspettata" in caso d'insorgenza di segni e sintomi di MDD che si verificano dopo un'immersione nonostante il fatto che il subacqueo non abbia nessuna regola di sicurezza. Sono proprio questi casi imprevisti che hanno spinto i ricercatori a trovare dei metodi per prevenirli. Tali casi di MDD lieve imprevista si sono talvolta verificati nel corso del progetto di ricerca DAN Flyng After Diving (FAD) (Volare Dopo un'immersione), durante o dopo l'immersione dei test.

SCREENNING DEI SUBACQUEI VOLONTARI

Il gruppo di ricerca DAN ha inviato dei questionari dettagliati ad ogni potenziale soggetto. Tutti gli eventuali problemi sono stati portati all'attenzione del medico subacqueo. E sono sottoposti ad un esame clinico e neurologico di base prima di essere ammessi al programma.

LE PROVE IN CAMERA

Durante l'esposizione effettiva ad una immersione e ad alta quota, la pressione all'interno della camera è tenuta sotto rigoroso controllo. I tassi di compressione e decompressione sono mantenuti ad una quota costante di 9.1 metri al minuto. Alla fine di ogni immersione e di ogni volo, il gruppo di ricerca FAD chiede ai partecipanti di ricerca FAD chiede ai partecipanti di autovalutarsi e di riferire eventuali cambiamenti al medico subacqueo. Nel caso in cui siano accusati sintomi o problemi, s'interviene immediatamente.

Quattro ore dopo il volo, tutti i partecipanti si incontrano nuovamente con il Medico Subacqueo. Tutti i partecipanti sono poi contattati telefonicamente 24 ore e 48 ore dopo il volo. Se un subacqueo non ha nulla di cui lamentarsi dopo l'ultima chiamata a 48 ore di distanza, i partecipanti saranno ritenuti privi di sintomi.

La maggior parte dei sintomi riscontrati nello studio sono stati di lieve entità, del tipo che sarebbero passati inosservati durante una reale immerione. Nel monitorare tali soggetti così accuratamente, è possibile riconoscere questi sintomi come potenzialmene correlati alla MDD. Si sono verificati cinque casi di MDD imprevista durante lo studio su 58 esposizioni.

Caso 1: due immersioni, di cui una a 18.2 m. per 55 minuti, con un intervallo di superficie di un'ora, e la successiva a 18.2 m. per 30 minuti. Sono stati avvertiti formicolii ai polpastrelli 15 minuti dopo la seconda immersione, con progressione verso il braccio sinistro e la spalla, senza sintomi di dolore o debolezza. Dopo avere diagnosticato una MD II, il soggetto è stato successivamente ricompresso a 18.2 m.

Caso 2: Un'unica immersione a 30.4 m. per 20 minuti. Sono stati avvertiti dolori anche durante la decompressione, con una scomparsa spontanea di tale sintomo dieci minuti dopo l'immersione, senza alcun tipo di trattamento. effettuata la diagnosi di MDD I, il soggetto è stato sottoposto a ricompressione a 18.2 m. con successo.

Caso 3: Un'unica immersione a 30.4 m. per 20 minuti. Sono stati avvertiti dolori all'anca un'ora dopo l'immersione, con forte stato d'irrequietezza in serata. Soggetto asintomatico al risveglio il mattino seguente. Nessun sintomo di dolore fino al rientro a casa in aereo. effettuata la diagnosi di MDD I, il soggetto è stato sottoposto a ricompressione a 18.2 m. con successo.

Caso 4: Un'unica immersione a 30.4 m. per 15 minuti. E' stato avvertito un forte torpore alla mano sinistra dieci minuti dopo l'immersione. Effettuata la diagnosi di MDD I, il soggetto è stato sottoposto a decompressione a 18.2 m con successo.

Caso 5: Un'unica immersione a 30.4 m. per 15 minuti. E' stato avvertito un forte dolore alla schiena durante la risalita, oltre a dolore bilaterale al collo e scoppiettii avvertiti nelle orecchie al momento della riemersione in superficie. Ritorno del dolore al collo la mattina seguente oltre al dolore al polpaccio destro. Effettuata la diagnosi di MDD I, il paziente è stato sottoposto a ricompressione a 18.2 m. con successo.

Lezione da imparare

Questi subacquei erano ben riposati, ben idratati e in buona forma fisica; hanno rispettato i limiti,hanno effettuato una risalita controllata in camera iperbarica dopo aver effettuato un'immersione riposante non impegnativa e non stressante. Hanno osservato le rogole ma nonostante ciò sono stati affetti da malattia da decompressione.

Perchè?
Molti dei casi di MDD studiati dal DAN rientrano nella casistica di MDD inaspettata. Non sono facili da spiegare in quanto si verificano in quanto si verificano in individui che si comportano nel pieno rispetto delle regole. Ecco perchè i subacquei dovrebbero conoscere i sintomi della MDD e sapere esattamente cosa fare nel caso in cui si verifichino. Il programa di ricerca DAN continua a fare progressi nelle conoscenze sulla MDD, raccogliendo ulteriori dati ad ogni nuova serie di trialse di partecipanti. Nel prossimo futuro saremo in grado di offrire una conoscenza più concreta dei rischi della MDD.

MDD I e MDD II

La MDD I indica la presenza di dolori muscolari e/o articolari nel subacqueo senza che il medico abbia riscontrato altri sintomi di MDD II prima di iniziare il trattamento.
i sintomi della MDD II comprendono sintomi neurologici, come torpore formicolii, debolezza muscolare o problemi alla vescica. talvolta nel caso della MDD II, possono verificarsi anche disturbi cardiorespiratori, con sintomi quali dolore al torace ed una tosse irritante. i sintomi della MDD II possono spaziare da una lieve entità ad una grave se non gravissima entità.

Concedetevi un margine di sicurezza in più

Idoneità
Qual'è il vostro livello di idoneità all'immersione? Fate regolare esercizio fisico? Siete sovrappeso? Tutto ciò è importante per ogni sub, ma specialmente per chi ha superato i 40 anni. Unmetodo semplice per determinare la propria fitness è di vedere se si è in grado di nuotare per 200 metri in meno di 4 minuti, ma per chi ha superato i 40 anni, un elettrocardiogramma sotto sforzo è senza dubbio un metodo migliore. L'affaticamento è un fattore importante in oltre il 28% degli incidenti subacquei mortali. Lo stress e l'ansia che accompagnano spesso la fatica fisica in un ambiente ostile, possono sfociare in panico, che, a sua volta, diviene il precursore dell'incidente.

Addestramento
Troppi incidenti (ben il 37.6 percento) accadono a sub con meno di 20 immersoni a loro attivo. Questi incidenti sono spesso associati a risalite rapide, che a loro volta indicano mancanza di controllo opanico. Ogni sub dovrebbe avere una buona esperienza in condizioni di immersione ideali, prima di intraprendere immersioni più impegnative o profonde.

Profondità
Dal punto di vista della Patologia Da Decompressione, maggiore è la profondità di immersione, maggiore è il rischio. I dati recenti del DAN Erope su 17.7oo subacquei e 442.500 immersioni indicano un rischio dello 0.38% sul campione di subacquei e dello 0.015% su tutte le immersioni considerate. Ma per profondità inferiori a 30 metri i valori di rischio sono ridoti allo 0.06% ed allo 0.0025% rispettivamente.

In superficie.
In caso di risalita di emergenza, di avarie tecniche o di situazioni di esaurimento aria, una volta in superficie, gonfiate il gav ed abbandonate la zavorra. Più del 90% degli incidenti mortali da immersione sono accaduti a subacquei che ancora indossavano la zavorra, mentre il 50 percento circa non aveva gonfiato il gav.

Velocità di risalita.
Rallentate la velocità di risalita a circa 9 metri al minuto. Stiamo accumulando sempre più informazioni a questo proposito: recenti studi del Dr. J.R. Broome del Naval Medical Research Institute di Bethesda, confermano l'ipotesi che una risalita lenta dimezza il rischio di PDD.

Pofili d'immersione.
Più del 65% degli incidenti subacqei accadono entro i cosiddetti limiti di sicurezza indicati dai computer subacquei o dalle tabelle di imersione senza apparenti errori di procedure da parte del sub. Le teorie sulla decompressone sono esattamente questo - teorie - e la maggior parte delle tabelle (se non addirittura tutte), non sono mai state collaudate efficacemente. Nonostante ciò l'incidenza della PDD rimane bassa, intorno a 1-2 casi su 10.000 immersioni.

Soste di sicurezza.
Non dimenticare la sosta di sicurezza a 4-5 metri per 3-5 minuti. Anche se questo sembra ridurre notevolmente la quantità di bolle circolanti rilevabili nel circolo sanguigno attraverso la rilevazione Doppler, i dati non sono altrettanto chiari per quanto riguarda la riduzione del rischio di PDD. Il rispetto della sosta di sicurezza resta, comunque, una buona procedura di sicurezza, se non altro perchè contribuisce a ridurre la velocità di risalita. DAN's Diving Tips for the New Diver. Una guida per immergersi con buon senso.

I MEMBRI DELLO STAFF DAN HANNO RACCOLTO UNA SERIE DI CONSIGLI E NORME DI BUON SENSO, BASATI SULL'ESPERIENZA FATTA NELL'ASSISTERE SITUAZIONI DI EMERGENZA SUBACQUEA DURANTE GLI ULTIMI 15 ANNI.
Siate prudenti e cauti
Gli attuali limiti di sicurezza delle tabelle o dei computer subacquei non costituiscono necessariamente un confine preciso fra situazioni di "embolia si" ed "embolia no".
- Restate sempre ben entro i limiti di sicurezza raccomandati e concedetevi adeguati.
- Siete pronti a modificare il piano di immersione in caso di imprevisti, quali fatica eccessiva, freddo e profondità.
- Immergetevi solo se siete ben riposati, in buona salute, ben idratati e ben nutriti.
- Evitate l'alcool prima delle immersioni e durante gli intervalli in superficie.
- Iniziate a compensare non appena immergete il capo e continuate a compensare con frequenza durante la discesa e facilita la compensazione.
- Risalite lentamente a circa 9 metri al minuto.
- Fate una sosta di sicurezza di 3-5 minuti a 45 metri dopo ogni immersione.

PIANIFICATE LA VOSTRA IMMERSIONE.
- Scegliete un compagno di immersione che contribuisca sia al divertimento che alla sicurezza.
Un buon compagno è qualcuno le cui capacità, la cui abilità ed il cui comportamento siano in armonia con i vostri. Concordate la massima profondità da non superare, il tempo di fondo ed il limite di consumo d'aria oltre il quale interrompere l'immersione. Ripassate insieme i segnali manuali standard ad accordatevi su eventuali segnali "personalizzati".

- Una volta sul posto d'immersione, accertatevi che le condizioni ambiental siano favorevoli.
- Assicuratevi di conoscere bene l'attrezzatura del vostro compagno. Fate sempre il controllo reciproco (Buddy Check).
- Ripassate insieme le procedure in caso di:
-separazione sott'acqua;
-profondità e tempo maggiore di quanto pianificato;
-esaurimento aria;
-vi troviate dietro la barca e controcorrente;
avarie dell'attrezzature (per esempio il fascione della bombola allentato).

GESTITE LA VOSTRA RISERVA D'ARIA
-Definite quanta aria vi serve per completare l'immersione.
-Controllate il manometro.
-Controllate il consumo.
-Utilizzate la "Regola del Terzo": usate un terzo dell'aria per la discesa e la permanenza al fondo, un terzo di riserva in caso di emergenza.

SOPRATTUTTO, SE E' LA VOSTRA PRIMA VOLTA, AMMETTETELO!!!