Una guida rapida per evitare problemi alle orecchie durante la fase di discesa e di risalita.
Se sei un subacqueo, prima o poi ti capiterà di aver problemi a compensare. Tutta colpa di una cattiva pianificazione durante la fase evolutiva. Quando siamo passati dalla vita in acqua a quella terrestre,qualcuno si è dimenticato che forse avvremmo avuto piacere a tornare in acqua in vacanza. Il risultato è che noi abbiamo dei spazi aerei nelle nostre orecchie che sono sensibili alle variazioni di pressione, i quali risultano aver bisogno di considerazione in fase di discesa e risalita.
Quando ti immergi, l'aria che si trova nei spazi aerei all'interno delle tue orecchie è compressa e la sua pressione si riduce. All'esterno delle tue orecchie la pressione applicata dal peso della colonna d'acqua aumenta. In maniera da portare queste due pressioni in parità, e prevenire quindi danni a tessuti ed organi dell'orecchio, è importante che tu aggiunga aria in questi spazi interni attraverso i tubi d'eustacchio.
Grafica di Ann Geisinger.
Uno schiacciamento, definito dolore alle orecchie in fase di discesa, è la situazione più comune per i subacquei. Un dolore acuto si verifica in presenza di uno schiacciamento timpanico verso l'interno, in conseguenza di uno spazio aero non compensato. Continuare la discesa nonostante il dolore produce un riempimento degli spazi aerei da parte di sangue ed altri fluidi, in alcuni casi questo riduce il dolore alle orecchie producendo una"sensazione" di orecchio pieno. Una cattiva compensazione in fase di discesa, soprattutto se questa viene effettuata troppo velocemente, può causare la rottura della membrana timpanica.
La maggior parte dei subacquei usa la manovra di Valsavia - soggiando gentilmente attraverso il naso tenuto chiuso. La parola chiave in questa tecnica è"gentilmente." Soffiare troppo violentemente può forzare l'apertura dei tubi di eustacchio causando danni nell'orecchio medio. Se hai bisogno di soffiare più forte, prova a risalire di alcuni metri ed a riprovare la manovra - gentilmente.
La manovra di Frenzel è simile a quella vista precedentemente e cioè di soffiare attraverso un naso chiuso, ma contemporaneamente contraendo i muscoli della gola o semplicemente deglutendo, al posto di usare il diaframma.
-Altri metodi includendo premere la lingua contro la parte alta della bocca. Quale metodo sia migliore per te, è il risultato di esperimenti. Alcuni subacquei cominciano con la manovra di Valsavia per poi trovare uno stile diverso come ad esempio la manovra di Frenzel.
L'apertura del tubo di eustacchio è chaimata "ostium". Funziona come una valvola sensibile alla pressione. Molto sensibile. Anche dei piccolissimi cambiamenti di pressione-+ equivalenti a cambiamenti in profondità meno di un metro è suggiciente a causarne la chiusura. Dopo circa un metro e mezzo, questa è praticamente bloccata. La deglutizione non è sufficiente a farla aprire e persino una manovra insistente di valsavia produrrà in effetti l'effetto contrario facendola chiudere di più. A questo punto la membrana timpanica si infiammerà, con possibili perdite di fluido nell'orecchio medio. Questo consegue una sensibile sensazione di dolore per molti subacquei.
Ci sono diversi fattori che concorrono a rendere la manovra della compensazione difficoltosa rendendo possibile situazioni di fastidio. Questo comprende il solito sospetto: muco e congestione nasale in conseguenza di raffreddori o allergie; deglutire con un mal di gola o irritazione della stessa; e tubi di eustacchio ristretti, risultato di individui con passato di infezioni all'orecchio.
Anche subacquei in ottima salute possono avere problemi per compensare. In seguito a ripetute e rapidi cambiamenti di profondità in discesa, i muscoli della gola possono "stancarsi". O la mancaza d'immersione da parte di subcaquei per lunghi periodi di tempo potrebbe lasciarli con tecniche di compensazione un pò "arrugginite". Anche l'attrezzatura può essere responsabile: collarini della muta troppo stretti e cappucci per muta stagna possono stringere la gola e tubi di eustacchio.
Un blocco inverso, o fastidio all'orecchio in fasse di risalita, avviene quando l'aria che si espande nell'orecchio medio non riesce ad uscire attraverso i tubi di eustacchio. Avviene solitamente a subacquei con congestione nasale, i quali riescono comunque a compensare nello scendere, ma i loro tubi di eustacchio si bloccano durante l'immersione. Se usi decongestionati per l'immersione, nonostante sia raffreddato, e l'effetto dei decongestionati si esaurisce durante l'immersione, anche in questo caso puoi provare il blocco inverso.
Il dolore è simile a quello dello schiacciamento timpanico, ma in queso caso è la pressione all'interno dell'orecchio medio ad essere maggiore rispetto q quella interna, forzando la membrana timpanica verso l'esterno. Anche le tecniche per fronteggiare questo inconveniente sono simili: discenti leggermente fino a che il dolore sia passato e gradualmente cerca di risalire nuovamente. Puoi anche provare una tecnica inversa per la compensazione: ingoia avendo il naso chiuso. Cercare di risalire nonostante il dolore può causare un dolore all'orecchio e persino una rottura della membrana.
No fino a quando il dolore alle orecchie è completamente passato. Se hai dolore, è molto probabile che membrana timpanica e tubi di eustacchio sono infiammati, il che renderebbe la manovra di compensazione più difficile nelle successive immersioni. Dovresti saltare un paio di giorni di immersione, e questo sicuramente vince l'alternativa: richiare danni maggiori. Se il timpano è forato, non dovresti più immergerti fino a che il danno è completamente guarito, il che potrebbe anche prevedere un intervento chirurgico.
Potrebbe essere difficile rinunciare ad un paio d'immersioni a causa di fastidio alle orecchie, soprattutto se hai appena sborsato 3-4 milioni ed impegnato un apio di settimane di vacanze. Ma è importante in questo caso valutare attentamente e guardare le cose in prospettiva. Prendersi un paio di giorni di relax, snorkel potrebbe non essere la ragione per cui hai preso una vacanza subacquea, ma sicuramente è meglio della perdita dell'udito.
Possibilmente entrambe le cose. Molti subacquei usano gocce per ridurre l'irritazione, infiammazione e potenziali infezioni che accompagnano ripetute immersioni delle orecchie in acqua. Il canale esterno dell'orecchio è protetto da un sottile strato di cerume, o cera, il quale ha un sottile pH acido. L'acqua può dissolvere le sostanze acide che costituiscono il cerume e rebdere il condotto uditivo più alcalino e quindi maggiormente sensibile ad infezioni batteriche.
Gocce che contengono 2 o 3 percento di acido acetico sembrano funzionare meglio per asciugare il canale uditivo ed effettuare un'azione preventiva verso le infezioni. Per una profilassi efficace ed appropriata , gocce dovrebbero essere impiegate dopo ogni immersione. Gocce che contengono alcool aiuteranno ad eliminare l'acqua nelle orecchi, ma possono irritare la pelle del canale, specialmente se questa è già infiammata.
Se sospetti che il tuo orecchio esterno sia già infetto, allora le gocce probabilmente non ti aiuteranno. E' importante vedere un medico per controllare se ad essere infetto è l'orecchio esterno o quello medio, e ricevere la terapia di antibiotici indicati. Questo è specialmente vero se hai fuoriuscita di liquidi dall'orecchio, oppure pensi di avere la membrana rotta. Se quest'ultima è rotta, allora le gocce possono anche peggiorare la situazione trasportando i batteri dall'orecchio esterno a quello medio.
Per domande contattare il Dr. Shelanski RSD, Dive Medicine, 6600 Abercorn St., Suite 208, Savannah, GA 31405; e-mail: RSDmgzn@aol.com.